Becchi E., Bondioli A., Ferrari M., Il progetto pedagogico del nido e la sua valutazione, Ed. Junior, Bergamo, 2002


Il volume sviluppa una riflessione sul passaggio da indicatori a orientatori pedagogici del nido. Sviluppa quindi alcune considerazioni su standard qualitativi e valutazioni: il progetto pedagogico, la figura del coordinatore, accreditamento e valutazione formativa. Conclude con una proposta di strumenti per la stesura di un progetto pedagogico valutabile e l'esplicazione di indicatori per la valutazione del progetto pedagogico.

Pagine: 176
ISBN: 88-8434-129-9

J. Dewey (1933), Come pensiamo, La Nuova Italia, Firenze, 1961


Il funzionamento delle nostre scuole è turbato dal moltiplicarsi delle materie di studio, ciascuna delle quali, a sua volta, si ramifica in un gran numero di materie e di principi. I nostri insegnanti trovano che il loro compito è reso più difficile dal fatto che essi devono trattare con scolari presi nella loro individualità singola e non semplicemente in massa. Ma se questi passi in avanti alla fine non devono risolversi in una dispersione, è urgente rinvenire un motivo unificatore, un qualche principio di semplificazione. Tale indispensabile fattore stabilizzatore e centralizzatore va trovato nell'assumere come meta finale dello sforzo educativo quell'attitudine mentale, quell'ambito del pensiero, che siamo soliti denominare scientifico. Si può ritenere che questa attitudine scientifica della mente non abbia nessuna attinenza con l'insegnamento rivolto ai giovani. Ma questo libro esprime la convinzione opposta: che, cioè, l'atteggiamento nativo ed integro della fanciullezza, contrassegnato da ardente curiosità, da fertile immigrazione, e dall'amore della ricerca sperimentale è vicino, molto vicino, all'atteggiamento dello spirito scientifico.

Pagine: XII-402
ISBN: 8822102932
ISBN-13: 9788822102935

J. Dewey, Arte come esperienza e altri scritti, La Nuova Italia, Firenze, 1995, pp. 43-122


Pubblicata nel 1934, Arte come esperienza costituisce uno dei maggiori contributi della cultura angloamericana all'estetica del Novecento. In essa Dewey non si limita a elaborare una filosofia dell'arte come disciplina specialistica, bensì fa emergere un nuovo paradigma per l'esperienza in generale individuato nell'artisticità. Ne discende una concezione contraria a ogni isolamento dell'arte, e anzi attenta a cogliere e vagliare criticamente le sue fitte relazioni, sia con le realtà psicologiche degli individui, sia con le realtà sociali e culturali che le alimentano. Talché Dewey mette nitidamente a fuoco i cruciali motivi di crisi della cultura contemporanea, delineando l'impalcatura di un'antropologia nutrita dai frutti delle rivoluzioni artistiche primo-novecentesche.
ISBN: 8822116453
ISBN 13: 9788822116451

F. Antinucci, Comunicare nel museo, Laterza, Roma-Bari, 2004


Il museo comunica poco e male: esporre fisicamente i pezzi non basta a raggiungere l'obiettivo, primario per l'esistenza stessa della struttura museale, di trasmettere cultura ai visitatori. Applicando la teoria della comunicazione a quei particolari segni che sono le opere d'arte, questo volume analizza sistematicamente il museo e denuncia come la sua struttura e organizzazione siano incompatibili con le esigenze di una comunicazione efficace. Occorre aprire il museo alle enormi potenzialità connesse ad un uso appropriato e intelligente delle nuove tecnologie e cominciare finalmente a esporre per comunicare. Il volume è accompagnato da un DVD video che mostra come si costruiscono efficaci apparati comunicativi.
ISBN: 8842072230
ISBN-13: 9788842072232
Pagine: XI-167

M. Baldacci, Una scuola a misura d'alunno, Utet, Torino, 2002



Oggi la scuola è chiamata a garantire una più alta qualità dell'istruzione e un più elevato standard degli apprendimenti. Come raggiungere questi traguardi? E' già stato ampiamente chiarito che la scelta della "selezione" come unico modo per difendere il prodotto scolastico è sbagliata in partenza, così come la fiducia nel nesso deterministico tra intelligenza e apprendimento.
La pedagogia e la didattica scolastica da una parte, la recente letteratura psicopedagogica dall'altra, hanno contribuito a rafforzare l'idea che soltanto una "scuola a misura d'alunno" può garantire a tutti gli studenti un adeguato standard di apprendimento.
Ed è proprio a partire da queste premesse teoriche che Massimo Baldacci si propone di tracciare la cornice paradigmatica di una scuola a misura di alunno, precisandone i fondamenti psicopedagogici e didattici, le metodologie e le pratiche didattiche.
In particolare, l'autore arriva a definire una vera e propria pista pedagogica in grado di dare un'impostazione corretta alla questione della qualità della formazione scolastica.
Nel volume vengono inoltre approfondite le potenzialità formative di una didattica personalizzata che coltivi i talenti personali di ciascun alunno, nella prospettiva di una cultura scolastica attenta alla vita e alla personalità di ogni studente.

V. Campione e S. Tagliagambe, Saper fare la scuola: il triangolo che non c'è, Einaudi, Torino, 2008


“Il dibattito pubblico che ha attraversato il Paese (e in esso il mondo della scuola) in questi anni è passato dalla polarità laici-cattolici vissuta come un’eredità risorgimentale a quelle fra posizioni ideologiche legate alla Guerra fredda a quelle fra diverse scuole pedagogiche. Paradossalmente nessuno o quasi ha posto il tema della riforma della Riforma Gentile se non in termini di superamento e quasi miglioramento, mai di cancellazione.
...

Oggi, noi pensiamo, l’esigenza sarebbe quella di far scivolare un po’ più verso lo sfondo queste polarità, che hanno dignità ma non possono pensare di conquistare impossibili egemonie, e guardare alla relazione che vorremmo definire speciale fra la struttura e le finalità del sistema educativo e le esigenze del paese in quanto parte di una società (quella europea) della conoscenza competitiva e forte. Questa relazione non si instaurerà mai se l’organizzazione del lavoro nella scuola continuerà a essere subordinata ai vincoli derivanti da classi di abilitazione, orari cattedra, circolari e burocratismi vari. Flessibilità, individualizzazione dell’insegnamento e autonomia delle scuole riducono forse il potere di chi oggi lo detiene ma sono, secondo noi, la strada obbligata da percorrere”.
Così gli autori, entrambi in prima fila nelle esperienze riformatrici del periodo 1996-2001, concludono il loro saggio, che per duecentosessantaquattro pagine fornisce ampie e documentate argomentazioni alle loro affermazioni conclusive.

B. Rey, Ripensare le competenze trasversali, Franco Angeli, Milano, 2003


La questione delle competenze è senza dubbio uno dei temi di maggiore attualità nel dibattito sulla scuola, sulla formazione e sul lavoro. Benché utilizzato da tutti, questo termine sembra sfuggire ad ogni tentativo di fissarlo con chiarezza. Quando poi si parla di competenze trasversali, le difficoltà sembrano aumentare ancora. Che cos'è che scuola e formazione ricercano sotto il termine di competenza? E soprattutto, cosa fa si che una persona sappia trasferire le proprie competenze da un contesto ad un altro, e prima di tutto dal contesto della scuola al contesto del lavoro? La trasversalità rappresenta la chiave dell'enigma misterioso dell'eccellenza o una nuova mitologia?
In questo libro, l'autore fa il punto di un dibattito che coinvolge numerose discipline (linguistica, psicologia, filosofia) e investe diversi campi professionali, avanzando una tesi radicale e provocante che rimette in discussione le nostre convinzioni più solide sui fini della scuola e della formazione, sui metodi per perseguirli e sul ruolo che la nozione di trasversalità continua a giocare nelle pratiche e nei saperi. Questo libro offre dunque a insegnanti e formatori la possibilità di ripensare le finalità della propria professione e il suo rapporto alla società in un periodo di grandi trasformazioni a partire da un quadro teorico di riferimento solido e chiaro.

Codice ISBN 10: 8846449320
Codice ISBN 13: 9788846449320
pag. 256

M. Baldacci, La pedagogia come attività razionale, Editori riuniti, Roma, 2007


Il volume rappresenta un'introduzione alla pedagogia, intesa come disciplina che si occupa dell'educazione. Le tesi che espone ruotano attorno all'idea della sua natura attiva e razionale. Il carattere attivo della pedagogia le è dato dal fatto che essa non si pone come una semplice "spettatrice", ma come un"'attrice" impegnata a far fronte ai problemi dell'educazione. Questo genere di atteggiamento non comporta che la pedagogia abbia un carattere meramente volontaristico; difatti, l'altra tesi fondamentale del volume è rappresentata dalla natura razionale della pedagogia: la sua fattività deve essere costantemente illuminata dalla ragione. La pedagogia viene pertanto presentata come un'attività razionale volta ad affrontare problemi educativi che si danno in contesti storico-sociali determinati. Un'attività razionale che ha un carattere sia teorico che pratico e trova espressione nell'integrazione tra razionalità filosofica e razionalità scientifica. Il volume cerca di dare corpo a queste tesi attraverso un'articolazione in due parti. La prima parte è intitolata La teoria della pedagogia. In questa sezione, si sviluppa un'indagine sulla possibilità di una pedagogia come scienza dell'educazione, analizzandone l'oggetto, la metodologia di ricerca, e i rapporti con l'ideologia e l'utopia. La seconda parte è invece intitolata La prassi della pedagogia. In questa sezione, si esaminano le dimensioni di analisi e impostazione dei problemi educativi: le direzioni educative, i contesti educativi e i destinatari dell'intervento educativo.

ISBN13: 9788835959854
Pag: 252